Nei giri mattutini per cercare parcheggio ci è capitato di vedere i cartelloni della nuova campagna pubblicitaria realizzata da Piazza Italia, azienda di Nola del settore abbigliamento low cost, e ci è venuto un dubbio:

Ma cosa volevano dire?

Siamo quindi arrivati in ufficio e abbiamo fatto un po’ di ricerche per capire il messaggio di fondo di pubblicità come questa:

Troviamo così una dichiarazione del responsabile marketing Stefano De Silvo, 33 anni, che afferma che Piazza Italia «ha 2.100 dipendenti più altre centinaia nell’indotto ed esporta in mezzo mondo. Con questa campagna, che fa parte di un percorso promozionale che procede con coerenza da due anni, abbiamo voluto farci portavoce dei disagi degli italiani e della loro sacrosanta insoddisfazione. Mi creda: ci avrebbe fatto ancor più piacere se a lanciare i nostri slogan etici fosse stato il governo e non un’azienda di abbigliamento»

“Un percorso promozionale coerente e l’azienda che si fa portavoce dei disagi del cittadino italiano”, la nostra curiosità rimane senza risposta.
Cosa c’entra il claim “co.co.co, co.co.pro e il pulcino pio” con il loro core business? Che Piazza Italia volesse associare la crisi del sistema paese con l’attività low cost dell’azienda?

Sicuramente un’ idea di base interessante quanto efficace, ma il messaggio a nostro modesto parere è stato mal gestito. L’uso delle frasi sembra piuttosto legato alla volontà di attirare l’attenzione del pubblico piuttosto che a creare una vera correlazione tra testo e immagini. In qualche maniera i claim diventano la “civetta” per attirare gli spettatori e, le immagini un modo per pubblicizzare i capi dell’azienda.

Questo genere di iniziativa ci ha riportato, poi, alla mente campagne come quelle di Benetton. Ma c’è una differenza di fondo sostanziale che, a nostro parere, rende vincenti le pubblicità come quelle di Toscani: la dichiarata ed espressa volontà di mostrare esclusivamente i valori dell’azienda, con messaggi a scopo etico-morale-sociale, senza far comparire i capi di abbigliamento Benetton nelle immagini.

 

 

Una questione di “stile”?

Ecco le altre immagini di questa campagna…